lunedì 29 giugno 2009

Messaggio del 25 giugno 2009


"Cari figli, gioite con me, convertitevi nella gioia e ringraziate Dio per il dono della mia presenza in mezzo a voi. Pregate che nei vostri cuori Dio sia al centro della vostra vita e testimoniate con la vostra vita, figlioli, affinchè ogni creatura possa sentire l’amore di Dio. Siate le mie mani tese per ogni creatura, affinchè ognuna si avvicini al Dio dell’amore. Io vi benedico con la materna benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

mercoledì 24 giugno 2009

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE PREVISIONI PER IL 2009

Previsione attività anno 2009
Attività da svolgere:

Recettori accoppiati a Gproteine. Nel 2009 intendiamo proseguire lo screening di composti selettivi attivi sui recettori dell' ossitocina e vasopressina mediante assays di BRET per le G-proteine di tipo Galphai2, Galphai3 e per la proteina beta-arrestina. Questi composti verranno anche impiegati in modelli animali di malattie neuropsichiatriche, come l'autismo, in cui è stata ipotizzato un coinvolgimento di questi recettori e su modelli cellulari per studiare la loro efficacia nel controllo della proliferazione. Infine, verrrano sintetizzati ligandi fluorescenti per lo studio del traffico di questi recettori in vivo. Studi sul Sistema nervoso autonomico. Continueremo l'identificazione dei principali geni target di PHOX2B, in vivo ed in vitro, con metodologie di biologia molecolare e cellulare in modo da comprendere meglio il ruolo di questi fattori nel differenziamento delle cellule del sistema utonomo periferico. Avendo accertato lo scorso anno la presnza di alcune mutazioni di PHOX2B, tipo espansione di alanine, nella Sindrome di Ipoventilazione Centrale Congenita, ne studieremo quest'anno gli effetti sulle proprietà trascrizionali di PHOX2B e cercheremo quindi di collegare questi effetti con le alterazioni presenti in vivo nei pazienti affetti da questa sindrome congenita. Infine cercheremo di portare a termine la ricerca sul ruolo di alcuni sottotipi di recettori nicotinici nell'infiammazione per chiarire se veramente l'ipotesi nicotinica abbia una rilevanza nello stabilirsi e nel mantenersi dei fenomeni infiammatori. Studi sul cervelletto. Al fine di rivelare le conseguenze dell'attivazione del calcio intracellulare negli astrociti da parte del CGRP, nel corso del 2009 verrà affrontata l'analisi della possibile modulazione, da parte di questo peptide, della produzione di citochine e di altri fattori solubili rilasciati. Inoltre verrà analizzata l'espressione (e la relativa regolazione) di RCP (un componente del recettore del CGRP) in queste stesse cellule. Infine, verrà completata l'analisi dell'espressione di USP8/mUBPy (un enzima deubiquitinante) nel sistema nervoso centrale. Con tecniche di doppia immunofluoresceza ed analisi confocale, era stato possibile dimostrare come le terminazioni muscoidi positive per il neuropeptide contattino le cellule dei granuli della parte inferiore dell'EGL, nel corso della loro fase transiente di migrazione tangenziale, tra PD2 PD8. Non è stato tuttavia possibile dimostrare, con certezza la presenza di contatti sinaptici tra le terminazioni neuropeptide positive e somi/dendriti delle cellule dei granuli. Nel 2009 proseguirà questa analisi con tecniche di postembedding e doppia marcatura

Punti critici e azioni da svolgere:
Per il problema dei fondi e del personale di ricerca cercheremo di aumentare i finanziamenti a disposizione attraverso le domande ad altre agenzie di finanziamento. Anche se le domande andassero a buon fne non si risolverà però il problema dell'acquisto di nuovi strumenti in quando difficilmente le nuove attrezzature sono finanziate dai grant. Per i punti critici riguardanti lo svolgimento della ricerca stiamo sempre pperfezionando gli approcci metodologici anche attraverso le collaborazioni con ricercatori esterni di laboratori qualificati.

Risultati attesi nell'anno:

Ricerche sui recettori accopiati a G proteine. Identificazione di ligandi selettivi per le diverse vie di signalling recettoriale da impiegare per il possibile trattamento sintomatico di malattie neurospichiatriche, come l'autismo, in cui è stata ipotizzato un coinvolgimento dei recettori per i peptidi neuroipofisari ossitocina e vasopressina. Studio del traffico del recettore dell'ossitocina in vivo mediante ligandi fluorescenti. Ulteriore sviluppo di metodi fisici per lo studio delle interazioni Ligando-Recettore e per l'analisi funzionale delle vie di trasduzione dei messaggi rececettoriali. Ricerche sui fattori responsabili del differenziamento del Sistema nervoso autonomico. Identificazione dei principali geni target di PHOX2B Effetti di mutazioni, tipo espansione di alanine di PHOX2B, osservate nella Sindrome di Ipoventilazione Centrale Congenita sulle proprietà trascrizionali di PHOX2B Ruolo di alcuni sottotipi di recettori nicotinici nell'infiammazione. Ricerche sul differenziamento del Cervelletto. Ci si attende di poter identificare gli effettori finali dell'attivazione prodotta sugli astrociti da parte del neuropeptide CGRP, fattori potenzialmente implicati sia nello sviluppo della corteccia cerebellare, sia in condizioni di patologie di tipo neuroinfiammatorio nel sistema nervoso centrale. Inoltre, ci si attende di poter identificare i meccanismi di regolazione dell'espressione di RCP negli astrociti. Ancorchè l'azione dell'elemento pre-sinaptico possa esercitarsi sulla cellula target anche attraverso fattori diffusibili, cercheremo di stabilire se la presenza di contatti sinaptici tra le fibre muscoidi e le cellule dei granuli nell'EGL partecipi attivamente alla selezione specifica del target, nell'ambito del processo della formazione delle connessioni fibre muscoidi-cellule dei granuli.
Iniziative per l'acquisizione di ulteriori entrate:

Presenteremo domande a Telethon 2009 e PRIN per le ricerche sul differenziamento del sistema autonomo, AIRC, PRIN e Fondazione CARIPLO per le ricerche sui Recettori accoppiati a G proteine,FISM per le ricerche sul cervelletto.


Diventa protagonista con Telethon Onlus ed aiuta la ricerca scientifica contro le malattie genetiche

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SITI = Ondine, sindrome di

IL PORTALE DELLE MALATTIE RARE - ONDINE, SINDROME DI

Numero Orpha ORPHA661
Prevalenza delle malattie rare 1-9 / 100 000
Trasmissione Autosomal dominant
Età di esordio Neonatal/infancy
Codice CIM 10 G47.3
Numero MIM 209880
Sinonimo/i Ipoventilazione alveolare centrale congenita

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Riassunto
La sindrome da ipoventilazione centrale congenita (CCHS) è una malattia rara, dovuta a un grave difetto del controllo centrale della respirazione e a una disfunzione del sistema nervoso autonomo. La prevalenza è stimata in 1/200.000 nati vivi. Nel 90% dei pazienti è presente una mutazione eterozigote del gene PHOX-2B. Nel 16% dei casi la sindrome si associa alla malattia di Hirschsprung. Nonostante l'alto livello di mortalità e la dipendenza dalla ventilazione meccanica per tutta la vita, la prognosi a lungo termine dei pazienti può essere migliorata da una presa in carico multidisciplinare e coordinata. *Autore: Dott. H. Trang (Febbraio 2006)*.
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lunedì 15 giugno 2009

Obiettivo dell'iniziativa è raccogliere fondi per aiutare Rachele. Rachele è una bambina affetta dalla sindrome di Ondine (si conoscono 250 casi nel mondo). Si tratta di una malatia congenita e si manifesta con un difetto, a livello del sistema nervoso autonomo, nella regolazione del respiro. Chi ne è affetto non ha un controllo del respiro automatico, ma necessita di un supporto meccanico alla respirazione. Questa condizione di disabilità dura tutta la vita, per questo Rachele ha costantemente bisogno del supporto delle macchine e di qualcuno che vegli su di lei durante il sonno e sia presente durante il giorno per assicurarle una vita il più normale possibile.

sabato 13 giugno 2009

PHOX2B-Laboratorio di Genetica Molecolare

Diagnosi molecolare della sindrome di Ondine (gene PHOX2B)

Molecular diagnosis of Ondine syndrome (PHOX2B gene)
Laboratorio di Genetica Molecolare
S.C. di Genetica Molecolare e Citogenetica
Istituto G. Gaslini - Ospedale Pediatrico IRCCS
Largo G. Gaslini 5
16148 GENOVA GE
ITALIA
Direttore
del laboratorio Pr Roberto RAVAZZOLO
Piu informazioni
Telefono 39 010 5636370
Altro telefono -
Fax 39 010 3779797
Numero Orpha ORPHA49348

Gaslini: nuovo test per la sindrome di Ondine

Gaslini: nuovo test per la sindrome di Ondine
A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
06/05/2004


Arriva dall'ospedale Gaslini di Genova un grande aiuto per le famiglie di bambini affetti dalla sindrome di Ondine: i ricercatori del laboratorio di Genetica Molecolare dell'ospedale genovese hanno infatti messo a punto un test genetico per diagnosticare questa grave patologia che impedisce di dormire senza l'aiuto della ventilazione assistita.

La sindrome da ipoventilazione centrale congenita (comunemente definita sindrome di Ondine) è una malattia rara (in Italia sono circa 30 i bambini che ne soffrono), caratterizzata da un'alterazione del controllo della respirazione legata a una mutazione genetica. Tale alterazione impedisce di dormire senza l’aiuto di dispositivi per la ventilazione assistita. La sintomatologia consiste in un quadro di apnea grave, che compare durante il sonno e che richiede un immediato intervento. Il nome della malattia, coniato nel 1962, ricorda il mito di Ondine, bellissima ninfa d'acqua, tradita dal proprio uomo che le aveva invece promesso fedeltà fino al suo ultimo respiro. Ferita, Ondine gli lanciò la maledizione di non potersi più addormentare perché, se l’avesse fatto, avrebbe smesso di respirare.

L'esordio della malattia si ha entro il primo anno di vita con ipoventilazione, ipossia (carenza di ossigeno) e ipercapnia (cioè eccesso di anidride carbonica) durante il sonno, dovute all'assenza dell'attività respiratoria. L'ipoventilazione compare soprattutto durante la fase di sonno profondo, quando, cioè, predomina il controllo del sistema nervoso centrale autonomo. È possibile, però, riscontrarla sia durante la fase REM sia durante la veglia, con differenti gradi di compromissione. L'insensibilità all'ipercapnia è presente anche durante la veglia. L'eziologia della malattia è sconosciuta. In alcuni casi sono state osservate lesioni cerebrali ma non è stata comunque mai dimostrata una correlazione tra una specifica lesione neurologica e la malattia. In alcuni soggetti è stata riscontrata una mutazione del protoncogene RET. Nei pazienti più stabili, di età superiore ai 18 mesi, si possono utilizzare metodiche di ventilazione non-invasiva, quali la ventilazione a pressione negativa (che tuttavia presenta alcuni rischi, come il collasso dell'epiglottide e infezioni delle alte vie aeree) o l'utilizzo di pacemaker diaframmatici, che richiedono l'intervento chirurgico per essere impiantati.

Per quanto riguarda il test genetico, il Gaslini è l'unico ospedale in Italia a disporre di questa nuova metodica di diagnosi. L'Istituto è arrivato a questo risultato unendo l'esperienza clinica, maturata dal reparto di Rianimazione, alla ricerca scientifica, sviluppata nel laboratorio di Genetica molecolare. Oggi, dunque, l'ospedale si propone come centro di riferimento nazionale per questa patologia.


antonia loddo

Un'associazione per i bambini che "si dimenticano" di respirare

Tratto da : Corriere Salute 20 Giugno 2004 pag.17

Un'associazione per i bambini che "si dimenticano" di respirare

Sono circa 300 i bambini nel mondo colpiti dalla Sindrome di ipoventilazione centrale congenita, nota come Sindrome di Ondine. Di questi, almeno 25 vivono in Italia. Hanno bisogno di un'assistenza continua, con un'apparecchiatura meccanica, che faccia arrivare l'ossigeno al cervello, per sopperire all'alterazione dei centri autonomi della respirazione.

Per aiutare coloro che sono colpiti da questa sindrome e le loro famiglie, un gruppo di genitori di bambini affetti dalla malattia, ha fondato l'A.I.S.I.C.C. - Associazione Italiana per la Sindrome da Ipoventilazione Centrale Congenita.

"Gli scopi dell'Associazione appena nata - dice il presidente Francesco Risaliti - sono di creare e sviluppare una rete di solidarietà e sostegno tra le famiglie che hanno un bambino colpito da questa rarissima patologia. Inoltre, vorremmo sensibilizzare il personale della sanità, al fine di migliorare l'assistenza, diffondendo le informazioni sulla malattia. Vogliamo anche lavorare per l'integrazione dei bambini, promuovendo i loro diritti e quelli delle famiglie, nonchè collaborare attivamente con medici esperti in Italia ed all'estero. Anche per questo siamo affiliati alle associazioni francese ( www.e-ondine.com ) e statunitense ( www.cchsnetwork.edu ) e collaboriamo con esse a progetti di ricerca e studio".

Chi è colpito dalla Sindrome di Ondine ha bisogno del massimo aiuto durante il sonno, ma l'aiuto può essere necessario anche durante il periodo di veglia, nel corso di un'infezione, dopo uno sforzo fisico, dopo una giornata di lavoro. Oltre alla disfunzione cardiaca, oculare, dell'apparato digestivo.

Questa condizione di disabilità dura per tutta la vita e, quindi, chi ne è affetto avrà sempre bisogno di macchine e di qualcuno che "vegli" su di lui durante il sonno.

Alla nascita questi bambini devono essere ricoverati in un reparto di terapia intensiva neo-natale o di rianimazione, per essere curati adeguatamente. Durante questi mesi (in genere non meno di 5) i genitori imparano a conoscere la malattia e si preparano a poter accogliere a casa il loro bimbo.

"All'Istituto Giannina Gaslini di Genova è possibile effettuare diagnosi precoce della patologia - spiega Isabella Ceccherini, la ricercatrice che ha messo a punto lo specifico test -. Ciò permette un trattamento clinico tempestivo, con riduzione dei danni cerebrali che possono insorgere quando la malattia non viene identificata".

A.I.S.I.C.C. Associazione Italiana per la Sindrome di Ondine
Via Giovanni Acuto 8 - 50126 Firenze
Tel. 055 684672
e-mail: frisaliti@dada.it

Maledizione di Ondine

Maledizione di Ondine

Abbiamo letto nei giorni scorsi su molti quotidiani la storia del bimbo napoletano "condannato a non potersi addormentare" in cura all'Ospedale Gaslini di Genova.
I sanitari della Neonatalogia e Terapia Intensiva Neonatale degli Spedali Civili diretta dal Prof. Gaetano Chirico, riferiscono che la patologia , rarissima, (1 ogni 10.000-20.000 nati) ha coinvolto anche a Brescia 2 bambini negli ultimi due anni, curati ora a domicilio.
Ma vediamo più da vicino di cosa si tratta.
La "Sindrome da ipoventilazione centrale congenita" comunemente definita "Sindrome di Ondine", è una anomalia della risposta ventilatoria all'ipercapnia definita come "il fallimento del controllo automatico del respiro" . Si tratta di un quadro di apnea grave, che compare durante il sonno, e, senza immediato intervento, provoca la morte del paziente.
Perché "Maledizione di Ondine"?
Il termine coniato nel 1962 ricorda Ondine, bellissima ninfa d'acqua che aveva perso l'immortalità perché si era innamorata di un uomo, dal quale aveva avuto un figlio. Col passare degli anni Ondine, che aveva anche rinunciato al dono dell'eterna giovinezza, invecchiò ed il suo uomo, non più innamorato, la tradì. Ma un giorno Ondine lo vide mentre dormiva a fianco della nuova amante, lo svegliò e gli lanciò la maledizione: "Da sveglio tu mi hai giurato fedeltà con tutti i tuoi respiri. Così sia: finché rimarrai sveglio potrai continuare a vivere, ma nel momento in cui ti addormenterai perderai la capacità di respirare." E così fu.
Come si manifesta?
L'esordio si ha entro il primo anno di vita con ipoventilazione, ipossia (carenza di ossigeno) e ipercapnia (eccesso di anidride carbonica) durante il sonno, in assenza di attività respiratoria, diagnosticata mediante poligrafia. L'ipoventilazione compare soprattutto durante la fase di sonno profondo, quando, cioè, predomina il controllo del sistema nervoso centrale autonomo. È possibile, però, riscontrarla sia durante la fase REM sia durante la veglia, con differenti gradi di compromissione. L'insensibilità all'ipercapnia è presente anche durante la veglia.
La sindrome riguarda solo il periodo neonatale per risolversi successivamente? No. Nei lattanti, bambini e adolescenti è descritta la ridotta percezione dell'ansietà da ipoventilazione. Questo impedisce ai pazienti di rendersi conto delle aumentate necessità di ventilazione in particolari situazioni, quali la suzione dal biberon nel lattante (il piccolo, affamato, continua a succhiare senza le pause per respirare) o l'attività sportiva nell'adolescente (in particolare il nuoto subacqueo), con rischi d'ipercapnia ed ipossia anche durante il giorno.
Qual è la causa?
L'eziologia è sconosciuta. In alcuni casi sono state osservate lesioni cerebrali, ma non è stata, comunque, mai dimostrata una correlazione tra una specifica lesione neurologica e la malattia. In alcuni soggetti è stata riscontrata una mutazione del protoncogene RET.
Come si cura?
Nel neonato-lattante, durante la fase acuta di scompenso è necessario ricorrere alla ventilazione invasiva mediante intubazione e tracheotomia, metodica gravata da complicanze quali infezioni polmonari, lesioni tracheali, rimozioni accidentali della cannula tracheostomica o lesioni da decubito nella sede della tracheotomia.
E superata la fase acuta?
Nei pazienti più stabili, di età superiore a 18 mesi, si possono utilizzare metodiche di ventilazione non-invasiva, quali la ventilazione a pressione negativa (che tuttavia presenta il rischio di collasso dell'epiglottide, assenza dell'attività dilatatoria faringea, o infezioni delle alte vie aeree) o la Nasal-BiPAP, oppure intervenire con "pacemaker" diaframmatici (sono indicati soprattutto nei soggetti che richiedono assistenza ventilatoria continuativa, ma richiedono l'intervento chirurgico per l'impianto).
La realtà bresciana?
Presso la Divisione di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale negli ultimi due anni sono stati seguiti due neonati con sindrome da ipoventilazione centrale congenita (maledizione di Ondine). Al fine di evitare la tracheotomia è stata messa a punto, fra i primi nel Mondo in bambini così piccoli, la metodica di utilizzo della ventilazione non invasiva in Nasal-BiPAP, che si basa sull'invio di un flusso continuo di aria (ed eventuale ossigeno) con 2 differenti livelli di pressione, nelle alte vie aeree, per mezzo di una maschera facciale di forma triangolare.
Con quali risultati?
I risultati sono stati favorevoli, i due piccoli trattati sono stati dimessi dopo pochi mesi con l'ausilio di un ventilatore domiciliare con maschera e di appositi apparecchi di monitoraggio. I piccoli hanno superato i due anni di età, presentano uno sviluppo regolare, ma richiedono ancora l'uso notturno della ventilazione con maschera.
Qual è la gestione domiciliare?
La gestione domiciliare prevede l'addestramento dei genitori e deve comprendere nozioni sull'utilizzo delle apparecchiature e indicazioni in caso di infezioni, crisi di apnea, manifestazioni neurologiche, ecc. E' necessario un Centro di riferimento, utilizzabile sia dalla famiglia sia dal pediatra di libera scelta in caso di dubbi o problemi.

Spedali Civili di Brescia - 17/07/2003

lunedì 1 giugno 2009

PREGHIERE A GESU' BAMBINO



PREGHIERA DEI BAMBINI A GESU’ BAMBINO
Gesù Bambino
Amor Divino
Verbo incarnato
Ricordati di noi
Tu che ci hai
Creato.
PER LE CAUSE DISPERATE
(di Mons. Janssens, Arciv. della Nuova Orleans)
O amatissimo Gesù, che ci amate tenera­mente e che formate il vostro più gran pia­cere nel dimorar fra noi, io benché indegnis­simo di essere da Voi rimirato con amore, pure mi sento attirato a Voi, perché amate di perdonare e concedere il vostro amore. Tante grazie e benedizioni sono state ot­tenute da quelli che Vi hanno invocato con fiducia, ed io, inginocchiato in ispirito dinanzi alla vostra miracolosa Immagine di Praga, qui depongo il mio cuore, con tutte le sue domande, i suoi desideri, le sue speranze e specialmente.... Rinchiudo nel vostro piccolo, ma miseri­cordiosissimo Cuore questa domanda. Governatemi e disponete di me e dei miei cari come piacerà alla vostra santa volontà, mentre so che non ordinate nulla che non sia pel nostro bene. Onnipotente ed amabile Bambino Gesù, non ci abbandonate, ma benediteci, e proteg­geteci sempre. Così sia. Tre Gloria Patri.
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