mercoledì 26 maggio 2010

"RESPIRARE PER VIVERE" due giorni di festa...pro A.I.S.I.C.C. onlus


La solidarietà coinvolge tutto il paese
per aiutare a non perdere il respiro La due giorni sulla sindrome di Ondine mobilita i volontari spronati dai coniugi Farina None
DOLZAGO In principio c'erano le calze della Befana, un papà e una mamma intenzionati a venderle per beneficenza, per contribuire con un piccolo gesto alla lotta contro un sortilegio dal nome da fiaba, ma terribile quanto un incubo, che ha colpito anche la loro figliola e una quarantina d'altri bambini, finora, in Italia. L'intero paese, invece, alla fine s'è mosso; altro che calze: tutti - Comune, alpini, gente comune, aziende piccole e grandi del territorio - si sono uniti come per magia e daranno vita a un'indimenticabile «due giorni» di solidarietà, tra il 19 e 20 giugno prossimi nel parchetto di Dolzago.
Una sorta di piccolo miracolo è nato dal maleficio che va sotto il nome di «Sindrome di Ondine» preso a prestito dalla ninfa che - narra il mito - si innamorò di un uomo poi, da lui tradita, lo punì condannandolo a dimenticare il respiro una volta che si fosse addormentato. Così pure i malati di «Cchs» rischiano ogni notte di morire.
Con le calze della Befana, lo scorso inverno, Daniele Farina e la moglie Gigliola pensavano di raccogliere qualche decina di euro con cui sostenere la coraggiosa opera dell'associazione che riunisce i genitori accomunati dal medesimo dramma: sapere che i loro bimbi non sono in grado di respirare autonomamente durante il sonno; per sopravvivere ricorrono alla ventilazione, alla tracheotomia e un qualunque disguido potrebbe essere fatale.
Così vive da 14 anni anche la loro figlia, ma la storia sta per avere almeno un piccolo, grande lieto fine: «Siamo increduli, entusiasti, commossi - dicono papà Daniele e mamma Gigliola - Lo scorso inverno avevamo chiesto al Comune un angolo dove allestire una bancarella ma ci era stato suggerito di aspettare la bella stagione. La nostra piccola associazione, in questi anni, già ha sostenuto finanziariamente il laboratorio di ?Genetica molecolare? dell'ospedale ?Gaslini? di Genova che, dopo anni di studi, ha identificato nella mutazione di un gene la causa della malattia. Questa importante scoperta permetterà diagnosi in tempi brevi. Abbiamo inoltre sostenuto progetti quali il ?Pronto intervento Ondine? in collaborazione con la Clinica Universitaria di Padova; la realizzazione di un registro nazionale dei pazienti e, con ?La Nostra Famiglia? di Bosisio, ricerche sugli aspetti psico-emotivi della malattia».
I soldi, però, non bastano mai. «A primavera - riprende la famigliola - siamo tornati in Comune, che ci ha indirizzati agli alpini: ci hanno proposto una serata musicale, hanno offerto il loro palco; il Comune ha aggiunto un concerto, noi ci siamo rivolti a ditte della zona per qualche cassa d'acqua: ci è arrivato un bancale di bibite energetiche, così abbiamo deciso di abbinare una camminata; poi i concittadini di Dolzago, hanno iniziato a fermarci per strada: abbiamo saputo della festa, dicevano, possiamo dare una mano? Sono arrivate così le magliette col logo, ci è stato stampato persino uno striscione immenso. Ne abbiamo parlato allora al medico che ha sempre assistito nostra figlia - continuano i genitori - Si è reso disponibile per venire a parlare della malattia; altre famiglie da mezza Italia si sono aggiunte. Insomma, non avremmo davvero mai pensato di poter contare su così tanta gente, come se la nostra esperienza avesse unito un po' di più il paese».
Patrizia Zucchi
LA PROVINCIA DI LECCO 06/06/2010
****


"RESPIRARE PER VIVERE" due giorni di festa...pro A.I... - Blog MySpace | di Lionello Zuccarello

domenica 9 maggio 2010

DALLA GERMANIA ALL'OSPEDALE G. GASLINI DI GENOVA!!!

di Arianna Citron: Cari amici, un nuovo aggiornamento, e questo riguarda in particolar modo tutti coloro che sono portatori di pace-maker diaframmatico o anche coloro i quali propendono in futuro di poter passare a questo tipo di sistema. D'ora in avanti i controlli per il nostro apparecchio non verranno più eseguiti nella lontana clinica di Monaco di Baviera, bensì all'ospedale G. Gaslini di Genova. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla collaborazione del dr. Giancarlo Ottonello con lo specialista del pace-maker diaframmatico prof. Schoeber che gentilmente si presta ad un periodo scandito di vacanza in Italia x poter visitare i suoi pazienti. Monaco di Baviera resterà tuttavia come centro di riferimento soltanto x le operazioni chirurgiche di impianto del pace-maker diaframmatico e x quelle di sostituzione di eventuali parti interne che non funzionano + correttamente. Ripeto, x i controlli di routine basterà recarsi a Genova.

Come parlare di Malattie Rare per sensibilizzare l'opinione pubblica?



AICH COMO, MALATTIE RARE: COME PARLARNE PER SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA PDF Stampa E-mail
04 May 2010
La Corea di Huntington è una malattia genetica neurodegenerativa al momento in attesa di una cura. L'AICH Associazione Italiana Corea di Huntington Milano Onlus da 30 anni sostiene
i malati di Corea di Huntington e le loro famiglie, stimola e sostiene la ricerca genetica, organizza gruppi di auto-aiuto. Familiari e medici lavorano come volontari anche per far sentire meno soli i malati e le loro famiglie.
Per il prossimo 8 maggio la sezione AICH di Como, con il patrocinio del Comune di Como, promuove un workshop in cui si parlarà di Corea di Huntington e di altre gravi patologie, un'occasione per confrontarsi su come si debba parlare di malattie rare per farle conoscere meglio e per sensibilizzare più consapevolmente l’opinione pubblica.
Relatore d’eccezione sarà Charles Sabine, noto pluripremiato reporter di guerra della NBC che ha il gene della Corea di Huntington e sta impegnando tutta la sua esperienza e professionalità di uomo di comunicazione a sostegno della ricerca scientifica come ha dimostrato con la sua testimonianza all’ultima edizione del Telethon.
Accanto a Charles Sabine prenderanno parola il dott. Mario Guidotti, primario dell'U.O. Neurologia dell'Ospedale Valduce di Como, la prof.ssa Elena Cattaneo, Direttore del Centro di Ricerca sulle Cellule Staminali dell'Università degli Studi di Milano, e i rappresentanti di altre associazioni di malati, tra cui AISLA, A.LO.Ma.R e “Amici di Matteo”.
Con questo incontro la sezione comasca di AICH intende festeggiare il primo anno di attività sul
proprio territorio, una attività resa possibile fin dall’inizio grazie al supporto del dott. Franco Di Palma dell’Ospedale S.Anna di Como e della Direzione Generale ASL Como.
Il workshop si terrà presso la Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, dalle ore 15.30 alle ore 18.30. L’ incontro è gratuito e aperto a tutti. Consigliata la prenotazione. Per informazioni: Elena Ornaghi, tel. 340/6967738, email: elbenor@alice.it
http://malattierare.sanitanews.it/content/view/1100/1/